Omicidio in biblioteca by Sulari Gentill

autore:Sulari Gentill [Gentill, Sulari]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-09-01T12:00:00+00:00

18

Marigold e Whit arrivano circa mezz’ora prima della polizia.

Gli occhi di Marigold sono luminosi e vivaci. Tiene in mano il giornale. «Questo è il tuo Boo, vero?» Indica l’articolo. «È il tizio che ha aggredito Cain.»

Annuisco. Whit mi posa un braccio sulla spalla. «Stai bene? Dev’essere un po’ destabilizzante.»

«Confermo.»

«E Cain che cosa dice?»

«Non sono riuscita a parlargli.»

«In che senso?» Marigold aggrotta le sopracciglia. «Non dicevi che stava cercando il tizio che è morto? Non credi… forse dovremmo scoprire dove si trova, no?»

Mi sforzo di restare tranquilla. «Diamo a Cain la possibilità di rispondere al telefono prima di perdere la testa.»

«Da quanto tempo stai cercando di contattarlo?» domanda Whit.

«Gli ho lasciato l’ultimo messaggio un paio d’ore fa.»

«Sai dove vive?»

«Da qualche parte a Roxbury. Non so con precisione.»

Suona il citofono ed è il custode. Joe mi informa che due detective hanno chiesto di parlare con me.

«Scendo.» Mi vengono i brividi a immaginare cosa potrebbero pensare i vicini di questa visita della polizia. Immagino che gli investigatori vogliano verificare la versione di Cain su ciò che è accaduto qualche sera fa; l’idea che non sia scomparso mi dà sollievo, ma mi dispiace un po’ che non mi abbia chiamata prima di andare in commissariato.

Dico a Whit e Marigold di fare come fossero a casa loro. «Tornerò tra pochi minuti.»

Whit ha già aperto il frigo. «Chiedigli che fine ha fatto Cain.»

«Non vuoi che venga con te?» mi chiede Marigold, seguendomi fino alla porta.

«Non credo che si possano portare gli amici a un interrogatorio della polizia.»

«Potrebbe accompagnarti Whit: dopotutto, studia legge.»

Lui tira fuori la testa dal frigo per confermarmi che è disponibile.

«Saranno solo domande di routine, Marigold. Se comincio a portare avvocati – o studenti di legge – mi renderò sospetta o quantomeno ridicola.»

Marigold fa una smorfia. «D’accordo, ma se tra un quarto d’ora non ti rivediamo, veniamo giù.»

Quando arrivo nell’atrio trovo gli investigatori vicino alla scrivania di Joe. Innanzitutto mi mostrano il tesserini e si presentano come David Walker e Justine Dwyer. Walker è sulla cinquantina, con capelli grigi rasati a zero, alto, robusto e con la barba. Anche in borghese incute la soggezione di un uomo in uniforme. La sua collega è una brunetta che indossa un completo giacca pantalone e delle scarpe con il tacco basso, in un perfetto connubio tra stile e praticità. Mi saluta con un sorriso e sento il nodo in gola sciogliersi un poco. Come sospettavo, sono venuti a chiedermi della serata in cui sono uscita con Cain e ho incontrato Shaun Jacobs.Confermo luoghi e orari, racconto che Boo ha aggredito Cain davanti ai miei occhi, e lui non ha reagito. Temo che mi chiedano chi ha messo i punti a Cain, e sarebbe un bel guaio per la signora Weinbaum, ma non lo fanno. Mi domandano da quanto tempo io e Cain ci conosciamo e quale sia la natura del nostro rapporto.

«Ci siamo conosciuti circa un mese fa in biblioteca. Siamo amici.»

«Fino a che ora è rimasta con McLeod, signora Kincaid?»

«Se n’è andato la mattina dopo, alle dieci e mezzo circa.

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